Il Complesso di San Filippo Neri, nel cuore di Torino, conserva un’identità al di là del tempo. La storia religiosa, ovvero le vicende della Congregazione di san Filippo, custode ancora oggi del complesso filippino, si intrecciano con la storia di Torino (ad esempio il beato Sebastiano Valfrè e l’assedio di Torino, del 1706). Alla costruzione di questo imponente complesso, la chiesa più grande di Torino, hanno collaborato i più prestigiosi architetti tra i quali Filippo Juvarra.
All’interno, come in una pinacoteca, si trovano pale d’altare di prestigiosi autori che hanno lavorato presso le corti di tutta Europa: tra questi Maratta, (solo i Savoia-Carignano sono riusciti ad avere un dipinto di questo prestigioso autore), Solimena, Conca e Trevisani. Per la storia dell’architettura la chiesetta dell’Oratorio rappresenta un modello unico, che ha avuto un’influenza enorme non solo sulla spiritualità ma anche sulla cultura e sull’arte europea. Sotto l’Oratorio si trova il sepolcreto, che riconduce il visitatore alla storia della città dal punto di vista dei luoghi e usi di sepoltura.